La pesca
subacquea è uno sport che racchiude in sè molte tecniche come
l'apnea, il nuoto, la propriocezione corporea ed una buona tecnica di
caccia. Inizialmente sarà importante capire a quale tecnica ci si deve
preparare, poiché è uno sport che include diverse tecniche che si possono
praticare a differenti batimetrie: spigole con acqua torbida in 2 metri
d’acqua, l’agguato profondo o la pesca a razzolo (che comprende la pesca in
tana, all'aspetto, all'agguato ed in caduta) su 20 metri di profondità.
Allenarsi quindi non dovrà racchiudere solo una buona preparazione
psicofisica ma anche una bona dose d'stinto, di colpo d’occhio, di
riflessi, tutte caratteristiche non allenabili se non con la pesca stessa.
L'allenamento come in tutti gli sport verrà suddiviso in 3 fondamentali parti:
la prima fase sarà incentrata a preparare il corpo al lavoro aerobico,
seconda fase sarà quella d'intensificare e migliorare le prestazioni muscolari
scelte e l'ultima fase sarà preposta allo scarico dove si riducono gli
esercizi, recuperando le energie che ci serviranno per arrivare al meglio al
momento prescelto per la pesca o gara che sia. L'allenamento però, per dare i
suoi frutti, deve essere affiancato da una buona regolarità e costanza,
se non ancora più importante da una buona alimentazione che possa apportare al
corpo i nutrimenti specifici e non appesantirlo di inutili abbuffate con conseguenze
ormonali disastrose per la nostra preparazione.
La prima fase avrà durata minima di due mesi e sarà quindi
incentrata sulla preparazione "aerobica", portando il corpo ad
abituarsi allo stress fisico continuativo. Tutti gli sport che prevedono
un lavoro con alta richiesta cellulare d'ossigeno e di resistenza vanno bene,
ma il nuoto (con o senza pinne) e la corsa leggera risultano essere i
migliori preparatori sia in ambito fisico che psichico. Inizialmente sarà
difficile sia nel superamento della fatica aerobica, che della fatica mentale,
successivamente ricompensata dalla produzione benefica d'endorfine, le quali ci
faranno sentire il nostro corpo rinascere pieno di forza e da una nuova
"testa" che ci rende più sicuri nel poter affrontare le diverse sfide
con noi stessi. La corsa rimane la scelta migliore, da effettuarsi dove e
quando lo si vuole, senza stare a preparare borsoni, rispettare orari e file in
macchina per raggiungere la palestra o piscina che sia. Inizieremo per gradi
con tre interventi settimanali, cercando di mantenere il battito cardiaco tra i
130/140 bpm ; inizialmente con una corsa di 25 minuti; la seconda settimana
cerchiamo di resistere 30 minuti, in modo da mantenere il ritmo raggiunto; la
terza settimana proveremo a raggiungere i nostri 45 minuti, non sarà altro che
la nostra dirittura d'arrivo per i nostri 60 minuti da effettuare nelle
settimane successive. Tutto ciò dovrà essere adattato al grado di preparazione
ed alle proprie esigenze.
Finita la prima fase ed avendo raggiunto un buon livello psicofisico,
possiamo passare alla seconda fase, che prevede il "carico"
cominciando il vero allenamento specifico per la pesca in apnea.
L’ideale è avere a disposizione una piscina con vasche da 25 metri per 2 volte
a settimana, meglio ancora sarà abitare vicino al mare o avere la possibilità
di sfruttare il nostro futuro campo da caccia. Ogni sessione di allenamento
comincerà con cinque apnee statiche sul fondo senza forzare troppo. A queste
seguiranno una decina di apnee dinamiche da 50 metri con 2 minuti di recupero
tra l’una e l’altra. Ora siamo pronti ad affrontare l'allenamento specifico per
la pesca in apnea:3 serie da 20 vasche intervallate da 3min d recupero, dove
ogni serie è suddivisa in 5 sotto serie da 4 vasche ciascuna. La prima sotto serie
è composta da una vasca in apnea di 25m in circa 30sec; la seconda vasca di
nuoto pinnato al 90% del proprio massimale; la terza e quarta vasca a nuoto
pinnato lento.3 minuti di riposo. La seconda serie prevede un aumento della
fase di apnea, manteniamo costanti la velocita della parte in superficie ed
andremo a diminuire la fase di recupero
attivo. 3 minuti di riposo. La terza fase sarà un miglioramento della fase
precedente, importante per una buona riuscita dell’esercizio è di non aumentare
troppo tra una serie e l’altra in modo da concludere l’esercizio tenendo
costanti le sotto serie. Se faremo le cose per bene e senza forzare, ci
troveremo a concludere la terza serie (dopo circa 3 mesi di allenamento) con 2
vasche di apnea, 1 veloce e 1 di recupero attivo!
Nella fase di scarico sarà importante non forzare
fisicamente, ma concentrarsi piuttosto su quelle qualità che avremo
inevitabilmente perso durante la pausa invernale, penso al colpo d’occhio, ai
riflessi ed al tiro. In questa fase finale che ci separa dall’inizio
della gara o battuta di pesca riprenderemo gradualmente confidenza con la profondità
ma noteremo fin dalle prime battute che i recuperi saranno veloci, le apnee
buone e le gambe reattive.
Tuttavia, se la frequenza si dovesse stabilizzare a 2 uscite a
settimana, non guasterà integrare con altrettante giornate dedicate
all’allenamento a secco che fungerà da mantenimento del fondo.
Ricordo che
l'alimentazione è importante per la buona riuscita dell'allenamento che della pesca
stessa, in quanto non dimentichiamoci di dire che un ruolo molto importante
è dato dal muscolo del Diaframma, che si trova al di sotto dello stomaco ed al
di sopra dell intestino, l'appesantimento di uno dei due affaticherà la
funzione del muscolo respiratorio e la funzione di tutti i muscoli del corpo,
in quanto tutto il sangue sarà indirizzato agli organi sofferenti a discapito
delle nostre energie e dei nostri pesci persi.
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