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lunedì 2 marzo 2015

Training per la pescasub - Spearfisfhing Training

La pesca subacquea è uno sport che racchiude in sè molte tecniche come l'apnea, il nuoto, la propriocezione corporea ed una buona tecnica di caccia. Inizialmente sarà importante capire a quale tecnica ci si deve preparare, poiché è uno sport che include diverse tecniche che si possono praticare a differenti batimetrie: spigole con acqua torbida in 2 metri d’acqua, l’agguato profondo o la pesca a razzolo (che comprende la pesca in tana, all'aspetto, all'agguato ed in caduta) su 20 metri di profondità. Allenarsi quindi non dovrà racchiudere solo una buona preparazione psicofisica ma anche una bona dose d'stinto, di colpo d’occhio, di riflessi, tutte caratteristiche non allenabili se non con la pesca stessa. L'allenamento come in tutti gli sport verrà suddiviso in 3 fondamentali parti: la prima fase sarà incentrata a preparare il corpo al lavoro aerobico, seconda fase sarà quella d'intensificare e migliorare le prestazioni muscolari scelte e l'ultima fase sarà preposta allo scarico dove si riducono gli esercizi, recuperando le energie che ci serviranno per arrivare al meglio al momento prescelto per la pesca o gara che sia. L'allenamento però, per dare i suoi frutti, deve essere affiancato da una buona regolarità e costanza, se non ancora più importante da una buona alimentazione che possa apportare al corpo i nutrimenti specifici e non appesantirlo di inutili abbuffate con conseguenze ormonali disastrose per la nostra preparazione.
La prima fase avrà durata minima di due mesi e sarà quindi incentrata sulla preparazione "aerobica", portando il corpo ad abituarsi allo stress fisico continuativo. Tutti gli sport che prevedono un lavoro con alta richiesta cellulare d'ossigeno e di resistenza vanno bene, ma il nuoto (con o senza pinne) e la corsa leggera risultano essere i migliori preparatori sia in ambito fisico che psichico. Inizialmente sarà difficile sia nel superamento della fatica aerobica, che della fatica mentale, successivamente ricompensata dalla produzione benefica d'endorfine, le quali ci faranno sentire il nostro corpo rinascere pieno di forza e da una nuova "testa" che ci rende più sicuri nel poter affrontare le diverse sfide con noi stessi. La corsa rimane la scelta migliore, da effettuarsi dove e quando lo si vuole, senza stare a preparare borsoni, rispettare orari e file in macchina per raggiungere la palestra o piscina che sia. Inizieremo per gradi con tre interventi settimanali, cercando di mantenere il battito cardiaco tra i 130/140 bpm ; inizialmente con una corsa di 25 minuti; la seconda settimana cerchiamo di resistere 30 minuti, in modo da mantenere il ritmo raggiunto; la terza settimana proveremo a raggiungere i nostri 45 minuti, non sarà altro che la nostra dirittura d'arrivo per i nostri 60 minuti da effettuare nelle settimane successive. Tutto ciò dovrà essere adattato al grado di preparazione ed alle proprie esigenze.
Finita la prima fase ed avendo raggiunto un buon livello psicofisico, possiamo passare alla seconda fase, che prevede il "carico" cominciando il vero allenamento specifico per la pesca in apnea. L’ideale è avere a disposizione una piscina con vasche da 25 metri per 2 volte a settimana, meglio ancora sarà abitare vicino al mare o avere la possibilità di sfruttare il nostro futuro campo da caccia. Ogni sessione di allenamento comincerà con cinque apnee statiche sul fondo senza forzare troppo. A queste seguiranno una decina di apnee dinamiche da 50 metri con 2 minuti di recupero tra l’una e l’altra. Ora siamo pronti ad affrontare l'allenamento specifico per la pesca in apnea:3 serie da 20 vasche intervallate da 3min d recupero, dove ogni serie è suddivisa in 5 sotto serie da 4 vasche ciascuna. La prima sotto serie è composta da una vasca in apnea di 25m in circa 30sec; la seconda vasca di nuoto pinnato al 90% del proprio massimale; la terza e quarta vasca a nuoto pinnato lento.3 minuti di riposo. La seconda serie prevede un aumento della fase di apnea, manteniamo costanti la velocita della parte in superficie ed andremo a diminuire la  fase di recupero attivo. 3 minuti di riposo. La terza fase sarà un miglioramento della fase precedente, importante per una buona riuscita dell’esercizio è di non aumentare troppo tra una serie e l’altra in modo da concludere l’esercizio tenendo costanti le sotto serie. Se faremo le cose per bene e senza forzare, ci troveremo a concludere la terza serie (dopo circa 3 mesi di allenamento) con 2 vasche di apnea, 1 veloce e 1 di recupero attivo!
Nella fase di scarico sarà importante non forzare fisicamente, ma concentrarsi piuttosto su quelle qualità che avremo inevitabilmente perso durante la pausa invernale, penso al colpo d’occhio, ai riflessi ed al tiro.  In questa fase finale che ci separa dall’inizio della gara o battuta di pesca riprenderemo gradualmente confidenza con la profondità ma noteremo fin dalle prime battute che i recuperi saranno veloci, le apnee buone e le gambe reattive. 

Tuttavia, se la frequenza si dovesse stabilizzare a 2 uscite a settimana, non guasterà integrare con altrettante giornate dedicate all’allenamento a secco che fungerà da mantenimento del fondo.
Ricordo che l'alimentazione è importante per la buona riuscita dell'allenamento che della pesca stessa, in quanto non dimentichiamoci di dire che un ruolo molto importante è dato dal muscolo del Diaframma, che si trova al di sotto dello stomaco ed al di sopra dell intestino, l'appesantimento di uno dei due affaticherà la funzione del muscolo respiratorio e la funzione di tutti i muscoli del corpo, in quanto tutto il sangue sarà indirizzato agli organi sofferenti a discapito delle nostre energie e dei nostri pesci persi.

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